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Comune di Dovadola
Dovadola: informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
circa venti chilometri dal capoluogo Forlì, nella valle del fiume Montone. Attraversata dal fiume Montone, si estende nella parte nord-occidentale della provincia, ai piedi dell’Appennino tosco-emiliano, tra Predappio, Rocca San Casciano, Modigliana e Castrocaro Terme e Terra del Sole.
CENNI STORICI
I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca preistorica, stando ai resti di una necropoli, databile al V secolo a.C., scoperti vicino a San Ruffillo. Citata per la prima volta in un documento della fine del 1100, come Dovadora, deriva il toponimo dal latino DUO VADULA, che fa riferimento all’esistenza nei pressi dell’abitato di ‘due guadi’ per l’attraversamento del fiume Montone. Nel corso del Medioevo fu trasformata in un luogo fortificato, con la costruzione di un castello, tra i secoli VIII e IX, quando i franchi donarono i territori dell’esarcato di Ravenna alla Santa Sede. Infeudata dal papa agli arcivescovi ravennati, fu da questi concessa a più vassalli, tra cui gli abati di San Mercuriale di Forlì, i Traversi di Ravenna e Guidi di Modigliana, che si insediarono nella fortezza dovadolese, dando origine al ramo dei conti locali. Coinvolta nelle guerre per il predominio sulla Romagna, che vedevano opposti i fiorentini ai milanesi e ai veneziani, nella seconda metà del Quattrocento passò sotto il controllo di Firenze, rimanendo nell’ambito della Romagna toscana fino all’annessione al Regno d’Italia. Entrò parte della provincia di Forlì nel 1923, a seguito dell’ampliamento del territorio forlivese, voluto da Mussolini. Tra gli elementi di maggior spicco del patrimonio storico-architettonico figurano: il castello dei Guidi; la chiesa della Santissima Annunziata; l’antica badia di Sant’Andrea, anteriore al secolo IX, e il santuario di Montepaolo, in cui dimorò a lungo Sant’Antonio da Padova.
LUOGHI DI INTERESSE
Situata fra due guadi del fiume Montone, Dovadola è un tipico borgo medievale. A dominare l’intero abitato c’è la Rocca dei Conti Guidi, collocata nella parte antica del paese e visibile dall’esterno. Della rocca, risalente al XII sec. e alta 30 mt, resta una torre a sezione quadrata al cui interno si trovano sei stanze sovrapposte servite da una scala a chiocciola. Ai suoi piedi vi è la murata cittadina, antica fortificazione fiorentina, al cui interno si eleva la Torre dell’Orologio (così chiamata per la presenza di un orologio sulla facciata ad ovest). Proseguendo il cammino si trova l’Oratorio di S. Gennaro in S. Antonio, al cui interno sono presenti diverse testimonianze di pittura settecentesca. Spostandosi nella zona moderna del paese è possibile visitare l’Abbazia di S. Andrea che, avendo subìto l’influenza toscana (in particolar modo verso la fine del XV sec.) si configura come un perfetto esempio di commistione fra architettura medioevale e rinascimentale. Fra i monumenti che presentano tipiche caratteristiche settecentesche (benché si tratti di strutture risalenti al XV sec.) sono da annoverare anche la Fondazione Benedetta Bianchi Porro, appartenuta ad Antonio Ranieri Biscia (celebre glottologo ed orientalista) e la Chiesa della SS. Annunziata, costituita da un’unica navata, con tre cappelle per ognuno dei suoi lati e un presbiterio aperto ad arco trionfale. http://www.itinerariinromagna.it/
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