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Mercato Saraceno : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diForli-Cesena.

Comuni

Comune di Mercato Saraceno

Mercato Saraceno: informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI

Si estende nella parte centrale della provincia, a confine con quella marchigiana di Pesaro, sulle colline dell’Appennino tosco-emiliano, sulla sponda sinistra del fiume Savio, tra Roncofreddo, Sogliano al Rubicone, Talamello (PS), Novafeltria (PS), Sarsina, Bagno di Romagna e Cesena. Attraversata dalla strada statale n. 71 Umbro-Casentinese-Romagnola, può essere facilmente raggiunta anche mediante l’autostrada A14 Bologna-Taranto, dall’uscita di Cesena, distante soltanto 29 km. La stazione ferroviaria di riferimento, sulla linea Bologna-Bari, si trova a 24 km. L’aeroporto più vicino è a 120 km ma per le linee intercontinentali dirette ci si serve del terminale di Milano/Malpensa, a 379 km. Il porto mercantile è situato a 59 km, mentre quello turistico di Cesenatico è a 45 km. Inserita nei circuiti commerciali che ruotano intorno alla statale n. 71, fa parte della Comunità montana “Appennino cesenate”. Polo di gravitazione per i comuni vicini, fa capo soprattutto a Cesena e a Forlì per i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

CENNI STORICI

Citata per la prima volta in un documento del XIII secolo, sarebbe stata fondata, verso la metà del 1100, da un certo Saraceno, membro della nobile famiglia ravennate degli Onesti, che ebbe in feudo la zona. Non manca però chi ritiene che la nascita del borgo vada riportata all’epoca delle incursioni dei saraceni in Italia. La prima parte del toponimo si spiega col fatto che i suoi abitanti furono sempre dediti al commercio. Conquistata, nella seconda metà del Duecento, dall’arcivescovo di Ravenna, Filippo Fontana, fu dotata di più castelli, sottoposti a diverse giurisdizioni. Al centro delle mire espansionistiche dei Malatesta e degli Ordelaffi, all’inizio del XVI secolo venne occupata da Cesare Borgia, il duca Valentino, che aveva l’ambizioso progetto di creare nell’Italia centro-settentrionale un grande principato. Dopo il fallimento del disegno del Borgia e del tentativo della Repubblica veneta di estendere i propri domini in Romagna si instaurò un clima di relativa tranquillità, che favorì l’ulteriore sviluppo dei traffici commerciali. Rimasta sotto lo Stato della Chiesa fino all’avvento di Napoleone, seguì le successive vicende dei territori circostanti, registrando, sul finire dell’Ottocento, un intensificarsi delle lotte sociali e in particolare delle proteste dei minatori impiegati nelle miniere della zona. Pregevole è il patrimonio architettonico, in cui spiccano: la chiesa di Santa Maria Nuova, forse del XIV secolo; la pieve di San Damiano, di epoca altomedievale; la chiesa di Santa Maria della Vita; l’antica pieve di Monte Sorbo e il palazzo Gori, a Monte Castello.

LUOGHI DI INTERESSE

Il centro del paese è costituito da Piazza Mazzini, su cui si affaccia il Palazzo Municipale e la Chiesa di S. Maria Nuova. Poco sopra, Palazzo Dolcini, oggi centro culturale polivalente. Nel territorio, le pievi dei SS. Cosma e Damiano e di Monte Sorbo. Mercato Saraceno è stato fin dai tempi antichi luogo di scambio e commercio (da qui infatti deriva il suo nome). Le prime fonti storiche indicano, ufficialmente, la presenza di fiere e mercati già alla fine del Cinquecento, ma è ipotizzabile che siano comunque più antiche. La "Fiera dei Salumi e dei Formaggi", già nota come "Fiera del 4 maggio", rappresenta, insieme al mercato settimanale del venerdì l'unica testimonianza concreta e tangibile della longevità della tradizione dei mercati. Si tiene la prima domenica del mese di maggio e vi si possono trovare, oltre ai prodotti tipici del territorio, anche generi provenienti da altre regioni, nonché un vasto mercato di abbigliamento, calzature e oggettistica varia. Particolare importanza viene attribuita alla mostra del bonsai a palazzo Dolcini. Il "Palio del Saraceno" si tiene la prima domenica di settembre e vede protagonisti i cavalieri che rappresentano gli otto "castelli" del comune, i quali si sfidano in un torneo di abilità a cavallo. Sfilano dame e cavalieri in costumi storici e nelle piazze del centro vengono ricostruiti momenti di vita medioevale e rinascimentale. Festa patronale di santa Maria Nuova, l'8 settembre, in occasione della Natività di Maria (festa d'l ott setembar) Altre manifestazioni che promuovono i prodotti tipici sono la "Sagra del Cinghiale", dell'ultima settimana di luglio, e la "Sagra de grasol", della terza domenica di Ottobre a Taibo. Vi hanno luogo anche altre manifestazioni culturali sia teatrali, come "Paesaggi teatrali" (marzo e aprile) e "Dalla platea al palcoscenico” (ottobre, novembre e dicembre) a palazzo Dolcini o musicali, come "MangiaRitmo" (26 agosto 2006) e la grande manifestazione a scopo benefico "BigFishDay" che si svolge ogni anno il terzo sabato di Maggio, inoltre "Echi e suoni dalla pieve", che si tiene nella antica e suggestiva pieve di Montesorbo. Tra luglio e agosto si svolge nel centro storico l'"Arte del Fabbro", una competizione, istituita più di recente, in cui alcuni artigiani si cimentano nella lavorazione di un'opera da donare al paese. Infine si svolgono ogni anno le feste parrocchiali delle varie frazioni (Monteiottone, Ciola, Taibo, Bora, Cella, Montecastello, Bacciolino, San Romano e Montesasso).

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