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Modigliana : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diForli-Cesena.

Comuni

Comune di Modigliana

Modigliana: informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI

Si estende nella parte nord-occidentale della provincia, a confine con quella di Ravenna e con quella toscana di Firenze, sul versante settentrionale dell’Appenino tosco-emiliano, alla confluenza dei torrenti Acerreta, Tramazzo e Ibola (che riuniti formano il torrente Marzeno), tra Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Rocca San Casciano, Tredozio, Marradi (FI) e Brisighella (RA). A 12 km corre la strada statale n. 302 Brisighellese-Ravennate; il tracciato autostradale più vicino è quello della A14 Bologna-Taranto, cui si accede dal casello di Faenza (RA), distante 25 km. La stazione ferroviaria di riferimento, sulla linea Pontassieve-Faenza, si trova a 12 km. Il collegamento con la rete del traffico aereo è assicurato dall’aeroporto più vicino, posto a 86 km, ma per le linee intercontinentali dirette ci si serve del terminale di Milano-Malpensa, a 337 km. Il porto mercantile è situato a 56 km, mentre quello turistico di Cervia (RA) è a 62 km. Inserita nell’ambito territoriale della Comunità montana “Acquacheta Romagna-Toscana (Valli del Tramazzo e del Montone)”, è polo di gravitazione per i comuni vicini, ma fa capo a sua volta a Forlì per i servizi non presenti sul posto.

CENNI STORICI

Secondo alcuni studiosi sarebbe l’antico Castrum MUTILUM, forse di origini etrusche, ricordato dallo storico latino Tito Livio. Il toponimo, attestato, come Mutiliana, dalla fine del IX secolo, potrebbe essere una forma aggettivale, col suffisso -anus, dal latino MUTILUM, ossia ‘mozzato, spezzato’; non manca però chi si richiama all’espressione latina MEDIO AMNIUM, ‘in mezzo ai fiumi’, con chiaro riferimento all’ubicazione dell’abitato alla confluenza di tre corsi d’acqua. A lungo possedimento della Chiesa ravennate, nel Medioevo fu infeudata ai Guidi, che vi eressero un castello, ottenendo il titolo di conti locali. Al termine della signoria dei Guidi fu assoggettata alla Repubblica fiorentina, di cui seguì le sorti. Datasi propri statuti verso la fine del XIV secolo, fu in seguito occupata dalle truppe dei Visconti e di altri nemici di Firenze, tra cui i Manfredi di Faenza. Sede di podesteria, nella seconda metà del XVIII fu eretta a vicariato dal granduca di Toscana, Leopoldo I di Lorena. Nell’Ottocento venne sottoposta alla giurisdizione del commissariato di Rocca San Casciano, restandovi fino al 1923, quando Mussolini la fece rientrare nella provincia di Forlì. Dichiarata, nel 1838, “Città nobile” dal granduca Leopoldo II, a metà del XIX secolo ottenne la sede vescovile. Tra le testimonianze storico-architettoniche vanno segnalate: i ruderi della rocca dei Guidi; la sei-settecentesca chiesa di San Rocco; la cattedrale di Santo Stefano; il santuario della Beata Vergine del Cantone; la prioria di San Bernardo; la chiesa di San Domenico; il palazzo Borghi, del Trecento; il palazzo Pretorio, del XVI-XVII secolo; la cosiddetta “Tribuna”, un torrione tondeggiante, affiancato da torri campanarie, e il settecentesco ponte della Signora.

LUOGHI DI INTERESSE

E’ possibile accedere al centro storico tramite la cosiddetta Tribuna (XVI sec.), fortificazione semicircolare costruita per la difesa della città. Alla confluenza dei fiumi Ibola e Tramazzo sorge la Rocca dei Conti Guidi, conosciuta anche con il nome di Roccaccia, concepita su una base solidissima, a forma quasi rettangolare, in pietre di fiume. I lavori di costruzione furono iniziati presumibilmente fra l’830 e l’864. I conti Guidi se ne appropriarono all’inizio del X sec. Il maschio centrale risale al XV sec.: il terremoto del 1661 lo privò della cerchia di merli della copertura che lo sovrastava. Nel 1915 si verificò un crollo in seguito al quale si è prodotto un esemplare unico di “spaccato verticale”, che mette in luce le tecniche costruttive ed i locali interni. Altro monumento degno di nota è il Palazzo Pretorio, situato nell’omonima piazza medievale, al cui interno è possibile visitare la Pinacoteca comunale “Silvestro Lega” con opere dell’omonimo artista – nativo di Modigliana – ed una collezione di opere contemporanee, in parte donate, ed in parte derivanti dal “Premio Silvestro Lega”, importante concorso di pittura. Il Convento dei Cappuccini, attualmente sede del Campus dell’Accademia degli Incamminati, risale al 1561, quando due frati piantarono una croce sul monte Castellaro. Qui si trova ancora oggi un pozzo molto profondo. È consigliabile almeno una sosta presso il Duomo, antica Pieve di S. Stefano, al cui interno si conserva una pregevolissima tavola con un’Annunciazione di Francesco delle Querce. Alla periferia del paese è possibile vedere il Ponte della Signora (o Ponte di S. Donato, così chiamato in quanto conduceva ad una chiesetta intitolata all’omonimo santo), manufatto settecentesco a schiena d’asino formato da tre archi. Di epoca risorgimentale, invece, il Museo Don Giovanni Verità, contenente le testimonianze della passione repubblicana del patriota che salvò Giuseppe Garibaldi. http://www.itinerariinromagna.it

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