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Predappio : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diForli-Cesena.

Comuni

Comune di Predappio

Predappio: informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI

Si estende nella parte centrale della provincia, nel fondovalle del fiume Rabbi, sulle colline ai piedi dell’Appennino tosco-emiliano, nei pressi della riserva naturale Bosco di Scardavilla, tra Civitella di Romagna, Meldola, Forlì, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Rocca San Casciano e Galeata. A soli 21 km dal casello di Forlì, che immette sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, può essere facilmente raggiunta anche mediante la strada statale n. 9 ter del Rabbi, il cui tracciato ne percorre il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, sulla linea Bologna-Bari, si trova a 16 km. L’aeroporto più vicino è a 99 km ma per le linee intercontinentali dirette ci si serve del terminale di Milano/Malpensa, a 353 km. Il porto mercantile è situato a 42 km, mentre quello turistico di Cervia (RA) è a 44 km. Inserita nella Comunità montana “Appennino forlivese”, gravita soprattutto sul capoluogo provinciale per il commercio, i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

CENNI STORICI

Abitata già in epoca preistorica, registrò in seguito stanziamenti di romani, di cui sono pervenute varie testimonianze. Il toponimo, riportato da alcuni al latino PRAEDIUM APPIAE, ossia ‘podere di un membro della gens Appia’, secondo altri deriva da Giovanni d’Appia che, nel Medioevo, fortificò la rocca di Predappio Alta; non manca però chi si richiama al latino PETRA D’APPI, riferendosi alla ‘roccia’ su cui fu costruito il castello chiamata d’Appio dal nome di un vicino casolare. Il nucleo più antico è Predappio Alta, appartenente ai Calboli, agli inizi del X secolo. Assegnata da papa Martino IV a Giovanni d’Appia, sul finire del Duecento, fu poi nuovamente dei Calboli, che la riottennero anche dopo un periodo d’investitura degli Oderlaffi. Nella seconda metà del XIV secolo passò alla Repubblica fiorentina, che le donò l’autonomia amministrativa, venendo dotata di propri statuti. Riconquistata dalla Chiesa attraverso gli Oderlaffi, rimase a costoro fino all’avvento di Cesare Borgia, all’inizio del Cinquecento, tornando poi sotto lo Stato Pontificio e rimanendovi fino all’unità d’Italia, fatta eccezione per la parentesi napoleonica. Si deve a Mussolini il trasferimento, nel 1925, della sede municipale da Predappio Alta alla località Dovia, in cui sorse un nuovo insediamento, chiamato Predappio Nuova. Tra le testimonianze storico-artistiche figurano: la casa natale di Mussolini; le chiese di Santa Rosa e Sant’Antonio; il palazzo Varano; la rocca, la cui struttura attuale è del XV secolo, e la chiesa di Santa Maria Assunta, a Predappio Alta; i resti di una villa romana, del I secolo d.C., a Fiumana; i ruderi del castello medievale e la chiesetta di Sant’Agostino, in località Rocca d’Elmici; l’antica pieve di San Cassiano in Pennino e la parrocchiale di Tontola.

LUOGHI DI INTERESSE

Il centro urbano di Predappio Nuova è costituito da un lungo viale (che oggi si chiama, ironia della sorte, Corso Matteotti), su cui sorgono varie costruzioni. In fondo al viale c’è la vasta Piazza S. Antonio, dominata dalla Chiesa omonima, realizzata tra il 1925 e il 1934. Sulla stessa Piazza si affaccia, dall’alto di una collinetta, il Palazzo Varano: di origine forse romana, fu in tempi più recenti sede delle scuole elementari per divenire poi sede del Municipio, funzione cui assolve tuttora. Interessante la scalinata di accesso al palazzo: vista dall’alto la gradinata ha la forma di una freccia che indica Rocca delle Caminate, antico castello medievale restaurato e donato a Benito Mussolini dall’Ente Provinciale Fascista di Forlì con il concorso di fondi elargiti da privati cittadini; la rocca è ben visibile, in lontananza, dalla sommità dei gradini. In Piazza S. Antonio è da segnalare la Casa del Fascio, edificio realizzato da Arnaldo Fuzzi tra il 1934 e il 1937. La Casa del Fascio si distingue per un’architettura monumentale, che rielabora in maniera originale il repertorio dell’architettura classica: di forte impatto la torre littoria, definita “virile e modernissima”.. Percorrendo Corso Matteotti si vedono altre costruzioni che rappresentano la città fascista ideale: l’ex Albergo Appennino fu costruito per dare accoglienza ai cospicui flussi di pellegrini in visita a Predappio; l’Ufficio Postelegrafonico fu dotato di particolari accorgimenti tecnici che rendessero agevole il servizio; il Mercato dei Viveri fu progettato a forma di esedra, in modo da incorniciare visivamente la casa natale del Duce, che si scorge fra la vegetazione. A circa 1 km da Predappio il Cimitero di San Cassiano in Pennino, ricostruito completamente dal potere fascista in stile pseudo-bizantino, racchiude l’antica Pieve di San Cassiano (X-XI sec.). Nel cimitero è visitabile la tomba di Mussolini e della sua famiglia (recentemente vi è stato sepolto l’appena scomparso Romano Mussolini). Nelle vicinanze di Predappio si trova la Chiesa di Sant'Agostino: in stile romanico, conserva all’interno pregevoli affreschi. Nel nucleo medievale di Predappio Alta, a 3 km dall’abitato moderno, sorge la Rocca dei Calboli, antico presidio strategico, visibile esternamente. Alla rocca si accede superando la “Portaccia”, accesso medievale al borgo fortificato. http://www.itinerariinromagna.it

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