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Rocca San Casciano : Arte, Storia, Cultura, Prodotti Tipici, Dove dormire, Dove mangiare, Cosa fare nella Provincia diForli-Cesena.

Comuni

Comune di Rocca San Casciano

Rocca San Casciano: informazioni turistiche

CENNI GEOGRAFICI

Si estende a sud-ovest del capoluogo provinciale, sulle colline dell’Appennino tosco-emiliano, nel fondovalle del fiume Montone, nei pressi del Parco nazionale Monte Falterona Campigna e Foreste Casentinesi, tra Premilcuore, Portico e San Benedetto, Tredozio, Modigliana, Dovadola, Predappio e Galeata. A 34 km dal casello di Forlì, che immette sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, può essere raggiunta anche percorrendo la strada statale n. 67 Tosco-Romagnola, il cui tracciato ne attraversa il territorio. La stazione ferroviaria di riferimento, sulla linea Bologna-Bari, si trova a 29 km. L’aeroporto più vicino è a 100 km ma per le linee intercontinentali dirette ci si serve dello scalo di Milano/Malpensa, a 351 km. Il porto mercantile è situato a 60 km, mentre quello turistico di Cervia (RA) è a 57 km. Inserita nei circuiti turistici e commerciali che ruotano intorno alla statale n. 67, fa parte della Comunità montana “Acquacheta Romagna-Toscana (Valli del Tramazzo e del Montone)”. Polo di gravitazione per i comuni vicini, fa capo soprattutto a Forlì per i servizi e le strutture burocratico-amministrative non presenti sul posto.

CENNI STORICI

Citata in un documento della fine del IX secolo, deriva la prima parte del toponimo da una fortezza costruitavi nel Medioevo e la seconda dal nome del Santo Patrono. Stando a una legenda, la rocca sarebbe stata costruita sul luogo dell’antica Urbe Sassatica, una città etrusca o romana, distrutta nel corso delle invasioni barbariche. Possedimento degli abati di San Benedetto in Alpe, dei Traversari di Ravenna e dei conti Guidi di Modigliana, nella seconda metà del Trecento fece parte dei beni lasciati in eredità al comune di Firenze da un’esponente della nobile famiglia dei Calboli. Datisi propri statuti, all’inizio del XV secolo, acquistò ben presto una grande rilevanza, divenendo un punto di riferimento per tutte le località della Romagna toscana, di cui fu capoluogo dalla fine del Settecento all’annessione al Regno d’Italia. Devastata da un terribile terremoto, nella seconda metà del XVII secolo, rimase legata a Firenze fino al 1923, quando Mussolini riunì sotto la provincia di Forlì i territori toscani del versante romagnolo. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: l’abbazia di San Donnino in Soglio, edificata verso il secolo XI; la settecentesca pieve di Santa Maria delle Lacrime; la coeva chiesa del Suffragio; il palazzo pretorio e la torre dell’orologio.

LUOGHI DI INTERESSE

Nello stile architettonico – urbanistico di Rocca sono ben riscontrabili i segni della passata egemonia fiorentina: la centrale Piazza Garibaldi – chiamata affettuosamente "a baccalà" dai rocchigiani per l’insolita forma a triangolo – è caratterizzata da portici bassi che attestano chiaramente l’influenza toscana; sulla piazza è visibile dall’esterno il Palazzo Pretorio sul cui fianco c’è la seicentesca Torre Civica, con un orologio risalente alla fine del Cinquecento. La Chiesa del Suffragio, edificata come nuovo punto di riferimento per i rocchigiani dopo che nel 1661 un terremoto aveva reso inagibile l’antica pieve, conserva opere d’arte molto pregevoli: un bassorilievo in pietra raffigurante due monaci che si abbracciano e tradizionalmente identificati con S. Donnino e S. Ellero; una tavola dipinta a Firenze nel 1564 dal pittore fiammingo Giovanni Stradano con Trinità e il Cristo Morto; un tondo in terracotta invetriata attribuito alla scuola di Andrea della Robbia (1439-1525) con la Madonna in adorazione del Bambino, S. Giovanni e un coro di angeli; un Crocifisso ligneo di scuola toscana del Quattrocento. Da Piazza Garibaldi si raggiunge agevolmente il Ponte Vecchio (inizio del XVII secolo): da qui si ha una suggestiva visione dell’ansa creata dal fiume Montone in prossimità dell’abitato di Rocca. La Chiesa di S. Maria delle Lacrime, completata nel 1784 per interessamento del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, conserva: un Crocifisso ligneo di scuola fiorentina del XV secolo; un fonte battesimale del 1450 probabilmente proveniente dall'antica pieve; un cinquecentesco bassorilievo in terracotta dipinta raffigurante la Madonna delle Lacrime, oggetto di devozione popolare per un evento miracoloso che le viene attribuito. A 4 chilometri dall'abitato di Rocca, muovendosi in direzione S. Zeno – Premilcuore, si consiglia una sosta presso l’Abbazia di S. Donnino in Soglio che è documentata a partire dal 1214 e che fu una delle importanti abbazie benedettine della Romagna Toscana. Sulla facciata si segnalano i bassorilievi di epoca romanica reimpiegati per la costruzione della chiesa attuale e raffiguranti i Quattro Evangelisti. L’interno presenta ampi brani di affresco con Episodi della vita di San Donnino, opera risalente alla fine del Trecento stilisticamente vicina agli esiti della scuola riminese. http://www.itinerariinromagna.it

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